Biglietti
Biblioteca Antoniana

La raccolta crebbe attraverso donazioni, lasciti e l’opera di copisti interni. La finalità caratterizzante della biblioteca rimase infatti la preparazione dei frati per l’attività pastorale – soprattutto la predicazione – a cui si aggiunse l’insegnamento universitario della filosofia e della teologia in via Scoti nella Facoltà delle arti, affidato ai frati (dalla metà del Quattrocento).

Impulsi importanti per lo sviluppo della Biblioteca Antoniana derivarono dall’istituzione della Facoltà di teologia nell’Università di Padova (1363); dal riconoscimento nel 1437 dello Studio conventuale del Santo quale Studium generale, ossia di livello universitario; infine dall’elevazione dello Studio interno a Facoltà teologica nel 1630, concessa da Urbano VIII su richiesta del governo veneziano.

Un secolo burrascoso per il Convento del Santo e la Biblioteca fu l’Ottocento. Nel 1810 il decreto napoleonico di soppressione degli istituti religiosi costrinse i frati a una presenza ridotta, quali semplici ufficiatori e custodi della Basilica, fino al 1826, quando la comunità poté ricostituirsi sotto il dominio austriaco. Un’altra crisi derivò dall’annessione del Veneto al Regno d’Italia con l’applicazione di leggi ostili agli ordini religiosi. A preservare la Biblioteca Antoniana dalla dispersione era stata, all’arrivo dei francesi a Padova nel 1797, l’accortezza del bibliotecario P. Bonaventura Perissuti, poi nel 1867 fu l’intervento della Veneranda Arca di S. Antonio, che rivendicò la proprietà della biblioteca.

A seguito degli accordi tra la Santa Sede e il Regno d’Italia nel 1929 (Patti Lateranensi), la Biblioteca Antoniana, assieme alle altre realtà annesse al «complesso antoniano» (basilica e convento), passò sotto la giurisdizione diretta del Sommo Pontefice.

Attualmente conserva 828 manoscritti, dei quali circa 600 medievali (compresi 41 grandi libri corali, con una serie di antifonari e graduali miniati del 1340-1360); inoltre 260 incunaboli, 3.200 edizioni del XVI secolo, e una notevole collezione di edizioni ebraiche.

Annesso alla Biblioteca vi è l’Archivio musicale della Cappella Antoniana, con oltre 9.000 composizioni (particolarmente importanti gli autografi di Giuseppe Tartini).